Tina Modotti

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(Udine, Italia 1896 – Città del Messico 1942)

Tina Modotti è stata modella, attrice, fotografa e attivista politica.

Nata a Udine, nel nord Italia, l’artista si trasferì negli Stati Uniti e si stabilì con il padre a San Francisco nel 1913.
Aveva solo 16 anni, ma divenne un’attrice di punta del teatro italiano locale. In breve tempo divenne una figura nota nella cultura bohémien di Los Angeles.

“Mi considero una fotografa, niente di più. Se le mie foto differiscono da ciò che si fa di solito in questo campo, è proprio perché cerco di produrre non arte, ma fotografie oneste, senza distorsioni o manipolazioni.” (Tina Modotti, On Photography).

Modotti è stata una delle personalità artistiche più eclettiche del secolo scorso.

È stata fotografa, attrice, musa di artisti e poeti e attivista politica. La sua carriera di attrice e fotografa era già sbocciata nel 1920.
La personalità artistica di Tina Modotti è ricca di importanti talenti e caratterizzata da uno sguardo acuto capace di raggiungere l’essenza delle cose che osserva e riproduce. I suoi studi sulle tradizioni popolari, sull’architettura urbana, i celebri reportage sulle classi lavoratrici e sui movimenti rivoluzionari del Sud America ci raccontano storie di uomini, donne e territori. I famosi studi sulle mani di uomini e donne che creano e lavorano diventano strumenti di costruzione dell’identità.

Ha dedicato molte delle sue opere a documentare le condizioni di vita delle popolazioni indigene dell’America Latina.

Ha sempre fotografato la gente comune con grande dignità e spontaneità. Infatti, sono soprattutto le donne a riempire il suo universo visivo, esaltato dalla sua sensibilità artistica e dall’uso peculiare della luce e del bianco e nero.
Modotti cattura un momento della vita, lasciando la sua impronta di artista fotografa. Così facendo, ogni stampa ci riporta a lei, l’artista italo-messicana, con la sua anima unica, la sua essenza poliedrica.

Nel 1918 sposa il pittore Roubaix de l’Abrie Richey, soprannominato Robo. La coppia si trasferisce poi a Los Angeles per intraprendere una carriera nell’industria cinematografica.
Il marito muore nel 1922 e Tina deve recarsi in Messico per il funerale. Lì si imbatte nelle opere artistiche dei pittori muralisti messicani. In seguito sarà fortemente attratta dalla rinascita culturale messicana degli anni Venti.

Insieme al famoso fotografo americano Edward Weston (1886-1958), Tina Modotti apre uno studio di ritratti ed è molto influente nella rivitalizzazione del movimento artistico messicano dei primi anni Venti. Il loro studio messicano diventa un punto di convergenza per artisti, scrittori e attivisti politici.

Il più grande successo della Modotti fu quello di catturare scene del Messico nel periodo più vivace della nazione; le sue fotografie combinavano la dimensione artistica con il contesto sociale dell’epoca.

Per motivi politici e per un’accusa di omicidio viene espulsa dal Messico nel 1930. La Modotti muore per un attacco di cuore una volta tornata a Città del Messico nel 1942.

I più grandi musei statunitensi hanno riscoperto l’opera di Modotti negli anni ’90 e in seguito sono state organizzate numerose mostre in tutta Europa e nel mondo.

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